domenica 10 aprile 2011

La Wild Girl per antonomasia festeggia una decade di successi e stravaganze- P!nk, Greatest Hits...So Far!!!


Quando ci riferiamo ad una "autentica" popstar, balzano nelle nostre cervici look patinati, glamour a valanghe, abiti griffatissimi, party ultra chic...insomma, raffinatezza, sciccosità e sedicente perfezione.

Se, tuttavia, menzioniamo la signora P!nk, tutto questo ben di Dio di argomenti risulta poco consono: Miss Alecia, difatti, si discosta e parecchio dalle patinature delle colleghe, optando per un'immagine aggressiva, scazzosa, dinamica e "on the road", relegando perle, ostriche e champagne nello sciacquone del water.
Tenacia e ruggente aggressività leonina che coinvolgono pertanto la maggior parte del suo corredo sonoro: trionfante, in questo Greatest Hits, a coronamento di una straordinaria decade di hits, è il celebre mix pop/rock/punk/ condensato in una bolla di irriverente satira/ironia, elementi immancabili nel menù pinkiano che prevede, altresì, videoclip estremamente romantici ed altrettanto spassosi.

E' proprio l'anima semi - incazzosa/scabrosa simil trash e semi - struggente/drammatica a fornire a P!nk un "marchio di fabbrica" ben distinto dalla massa poppish, forgiato appunto su questa tradizionale dicotomia: a brani potenti e mordaci come Stupid Girls, So What, Trouble, Get The Party Started, U+Ur Hand e Funhouse, proposte nelle varianti videografiche più scandalose e divertenti, si alternano dolci e malinconiche nenie/ballads (I Don't Believe You, Please Don't Leave Me e Who Knew) dal sapore decisamente più intimo e profondo, corredate da cortometraggi densi di pathos e drammaticità (pur con estemporanee eccezioni).
Questa dialettica sonora influenza anche gli inediti: se Raise Your Glass e Heartbreak Down rappresentano al 1000% l'Alecia Moore festaiola, sgangherata e maledettamente trash, Fuckin' Perfect preferisce addentrarsi nella struggente ballata rock, valorizzata da una clip strappalacrime (sebbene un pizzico controversa) illustrante il lato oscuro della gioventù contemporanea, smarrita tra anoressia, autolesionismo, solitudine, introversione e depressione.
Notevole anche il "recupero", proposto dal Best Of, della "prima" P!nk, quella timbalandiana/missyelliottiana, lontana dal pop rock e indirizzata verso l'Hip - Hop/ R&B di matrice fine nineties: l'esempio più "puro" si riscontra nell'ancestrale There You Go (tratta dall'album di debutto Can't Take Me Home) ma anche le successive (e più note) Get The Party Started, Just Like a Pill e Family Portrait non disdegnano questi sounds, influenzati perdipiù da un atteggiamento funky-demenziale (ulteriormente sviluppato nei lavori successivi). La virata rock è stata, tuttavia, l'elemento che ha permesso a Miss P!nk di esprimere al meglio un'indole ribelle, sanguigna e passionale, quasi atipica dalla scintillante superficialità delle altre "Bitches" mainstream.

Che dire, quindi, di Alecia, colei che, tra un concerto ed un disco, si fa ritrarre china ad urinare sulla strada e che si permette di burlare indiscretamente colleghe, politici e potenti vari? Beh, difficile apprezzare la sua indicibile "raffinatezza" e "delicatezza", altrettando semplice è saperla apprezzare in quanto talentuosa ed energica performer, scattante come una tigre e dolce come le fragole con la panna, ribelle come un sessantottino e tenera come un cucciolo di koala nel marsupio della madre.



Nessun commento:

Posta un commento