martedì 10 maggio 2011

Deretani ballerini di nuovo al lavoro - Jennifer Lopez, Love?


Con l'ultimo Brave J.Lo si era disastrosamente smarrita nei meandri più oscuri delle charts internazionali. A quasi quattro anni da Do It Well e Hold It, Don't Drop It, agguerrita e leonina come non mai, l'ultra quarantenne fighettona del Bronx sfodera le (ultime?) carte appellandosi ad uno dei producers più in voga sull'attuale piazza d'armi del music biz, tale RedOne.


La scelta giunge al termine di una lunga fase di lavorazione, costellata, perlopiù, da ripensamenti, rifacimenti, spostamenti di date e, soprattutto, di rovinosi leakkaggi prematuri: buona parte di ciò che Love? doveva essere (ed è attualmente) finì sul web ancora prima che questo progetto ricevesse la forgiatura finale. Brani come (What Is) Love?, Good Hit, Everybody's Girl, sebbene a stadio embrionale di demo, sono comodamente downloadabili da pressochè tutti i siti di download gratuito. Un dispendio di risorse ed energie che giustifica, almeno in parte, il notevole lasso di tempo dall'ultimo parto made in Jennifer.

Love? attinge parecchio dall'odierno elettropop/europop (strizzante l'occhiolino alla House/Techno anche revival)- promosso dai vari Guetta, will.i.am e, appunto, RedOne - ivi compattato con modesti accenni R&B/Hip Hop della più genuina tradizione J.Lo.
Il risultato dell'apparentemente arguto mix presenta discordanze e disomogeneità fra brano e brano: se da un lato si riscontrano orecchiabilità e immediatezza tipicamente pop - mainstream, sull'altro piatto della bilancia pesa, e non poco, la diffusa mancanza di originalità e innovazione da parte dell'artista e dei suoi produttori, quasi da far sembrare alcuni momenti dell'album repliche di artisti affiliati quali, citando una personalità in particolare, l'onnipervasiva Lady GaGa.

On The Floor, il singolo apripista, performato in collaborazione con l'ormai fastidioso Pitbull, si presenta dinamitardo alle orecchie dei contemporanei: l'eccitante mix House/Elettro-Europop firmato RedOne si è immediatamente trasformato nella disco hit 2011 per eccellenza; nonostante la palese (e sfacciata) campionatura della Lambada dei Kaoma, il pezzo, proposto dappertutto e in tutte le salse - remix o non remix, con o senza Pitbull eccetera -, funziona o costringe gli altri a farlo funzionare. Papi, dal sapore frivolo e "ammiccante", recupera senza esitazione l'inno alla gioia del brano precedente, aggiungendoci un magniloquente contorno latin/caraibico in piena effervescenza Summer 2011. Fin qui l'atmosfera Ibiza inspired regna sovrana e imperitura, tra lustrini, spiagge e drink ad alto tasso alcolico.

Con I'm Into You, featuring Lil Wayne, J.Lo abdica temporaneamente la truzzo dance per immergersi in un Hip/Hop delineato da sfaccettature oriental-arabeggianti, anch'esse da clima sculettoso. Simili considerazioni per la delicata ballata R&B/Hip Hop Run The World, pezzo che maggiormente rimembra i classici sounds Urban di This Is Me...Then e Rebirth.


La tamarraggine di RedOne torna presto a far sentire i suoi effluvi: Hypnotico e Invading My Mind, scritte e coprodotte nientepopòdimeno che dalla Germanottona mondiale, recuperano verosimilmente l'estivo mood ibiziano danzereccio. Va aggiunto, comunque, che il lavoro svolto dal producer marocco-svedese con GaGa (Bad Romance e soci) fa percepire una sorta di "già sentito", nonostante l'immediatezza ed il coinvolgimento sonoro dei brani.
L'autotune simil-Black Eyed Peas domina, infine, la scazzosa ed allo stesso tempo frivola Good Hit, persa tra sporchi bassi irregolari e distorsioni improvvise.


In Villain sembra di trovarci al cospetto di una tipica produzione timbalandiana: un gustoso beat Dance-Urban entra in simbiosi con dei leggeri synth elettronici di background.
Citazione finale per le ballate o pseudo-ballate, One Love, Starting Over, (What Is) Love? e Until It Beats No More, tutte realizzate frullando sezioni orchestrali, bassi elettronici e profumi Urban/R&B.


Riuscirà Love? a risollevare con determinazione la parabola discendente di J.Lo nel contesto musical-discografico?  Considerato il megasuccesso di On The Floor nelle chart internazionali, di per sè l'album ha buone possibilità di far bene e vendere cospicuamente. Occorre, tuttavia, sottolineare la discontinuità del lavoro, a tratti richiamante i fasti del passato, in altri flirtante le tendenze Elettro-Dance. Un lavoro, nel complesso, gradevole, dedicato a tutti i J.Lo-addicted ed a coloro che, abituati a screditare le post - 30/40enni, alla vista delle succulente chiappe ballerine (e canterine) della Signora Lopez, saranno costretti a formulare nuove teorie sulla decandenza corporea del genere umano dopo una certa età, riferita, almeno, alle mega stars a braccetto con botulino e chirurgia estetica.





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